Zona 30 davanti al centro sportivo, ennesimo caso di conflitto di interessi

«L’istituzione in tempi record di una zona 30 davanti a una nota palestra di Latina è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo di un’amministrazione che dà priorità agli interessi particolari a scapito del bene collettivo». Dai gruppi consiliari di opposizione arriva una ferma condanna all’ennesimo conflitto d’interesse configurato dalla realizzazione di una zona 30 in fondo a viale Kennedy, di fronte al centro sportivo Palafitness Dimensione Corpo.

«Secondo quanto riportato dal sito latinatu.it, – spiegano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 – l’intervento è stato effettuato con ordinanza emessa nel giro di poche settimane su istanza del consigliere comunale di Forza Italia Coriddi. Al netto della rapidità di esecuzione, che ci aspetteremmo per altri interventi simili davanti a zone sensibili quali scuole, ospedale, uffici pubblici, salta agli occhi che il centro sportivo davanti al quale è stata realizzata questa nuova zona 30 è gestito in società da alcuni parenti del coordinatore provinciale di FI, Giuseppe Di Rubbo».

«Ancora una volta – continuano dalla minoranza – ci scontriamo con un modo di fare politica mosso da obiettivi di parte a scapito del bene comune, con uffici e servizi oberati e in difficoltà per carenza di personale “tirati per la giacchetta” per accontentare gli interessi di pochi. Così realizziamo zone 30 dove non servono, su una strada che sbocca in un vicolo cieco, e lasciamo gli istituti scolastici in balia dei tempi lunghissimi richiesti per questi interventi. Ancora attendiamo dalla commissione Trasporti un indirizzo chiaro per l’istituzione delle zone 30 davanti alle nostre scuole, un lavoro impegnativo considerato il numero dei plessi comunali ma che proprio per questo è ancora più necessario iniziare da subito».

Da non trascurare poi, per l’opposizione, il tema delle risorse scarse a disposizione dell’Ente emerso dal bilancio previsionale approvato in questi giorni dalla giunta: «La maggioranza – affermano i consiglieri – si appresta ad operare aumenti nei servizi Asili e Mensa scolastica che oscillano tra il 20 e l’80%. Tutto ciò a maggior ragione imporrebbe oculatezza e parsimonia nella spesa di fondi pubblici. Solo per la zona 30 in questione sono stati spesi oltre 30mila euro».

Il caso non è isolato: «Ricordiamo il parcheggio al Pantanaccio, proprio nell’area in cui hanno un’attività commerciale i familiari del consigliere Valletta; le strade riasfaltate nel quartiere in cui risiedono gli esponenti della Lega Carnevale e Miele; l’insistenza per le opere di protezione della costa all’altezza del locale di proprietà dell’assessore alla Marina Di Cocco; il coinvolgimento esclusivo di ASSIREP per l’efficientamento della macchina amministrativa, con la consigliera Mulè che figura nel direttivo dell’associazione privata; i potenziali conflitti d’interesse dell’avvocato Mignano, consulente della Sindaca, e Stefano Gori capo segreteria, al contempo indagati nel processo di fallimento della Latina Ambiente; il presidente del CdA di ABC Palmerini, anche curatore fallimentare della Latina Ambiente e, per quel che si legge sul sito dell’azienda speciale, consulente di RIDA Ambiente».

«È chiaro l’effetto delle modifiche normative apportate dal governo centrale, prima fra tutte – rilevano i consiglieri – il ddl Nordio con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Una politica sfacciata e impunita che si fa beffa della legalità e del bene comune, dalla quale prendiamo netta distanza».

«Per il Centenario di Latina servono investimenti concreti e una visione per il futuro»

L’istituzione della Fondazione Latina 2032 segnerà senza dubbio un momento cruciale per la nostra città. Con il Centenario di Latina all’orizzonte, abbiamo davanti l’opportunità di riflettere sul nostro passato, accettarlo nella sua interezza e proiettarci con convinzione verso il futuro. Questo anniversario, però, non deve ridursi a una celebrazione vuota, ma trasformarsi in un vero strumento di crescita e sviluppo per tutta la comunità.

La Fondazione Latina 2032, pur essendo uno strumento importante, non può risolvere tutto né essere l’unico mezzo per il rilancio culturale di Latina. La città ha bisogno di elaborare una propria visione culturale, che vada oltre le celebrazioni del Centenario e che sia accompagnata da una programmazione chiara e lungimirante. Solo così i progetti nati in questi anni lasceranno un’eredità tangibile per le prossime generazioni.

Latina deve essere un simbolo di contemporaneità e innovazione. Celebrare i cento anni della città significa guardare al futuro con consapevolezza, avendo ben chiaro il nostro passato ma senza restare imprigionati in una retorica nostalgica. Ricordare il passato è fondamentale per programmare il futuro, ma vivere nella nostalgia è un errore che questa città non può permettersi.

Il Comune di Latina deve avere un ruolo centrale in questo percorso, ma oggi appare debole e senza una visione culturale forte. Mancano un punto di riferimento politico, un assessore alla cultura, e una programmazione adeguata. È un errore grave affidarsi solo alla Fondazione per il rilancio culturale: il Comune deve elaborare un progetto autonomo che valorizzi il patrimonio culturale esistente – la Biblioteca, il Museo Cambellotti, il Teatro, la Pinacoteca – e promuova nuove iniziative innovative. È stato un errore concedere l’ex Banca d’Italia e l’ex Garage Ruspi all’università, privando la città di spazi essenziali per la cultura. È necessario invertire la rotta con progetti che coinvolgano i giovani e che costruiscano il futuro di Latina.

La Fondazione Latina 2032 dovrà distinguersi non solo per i progetti che porterà avanti, ma anche per le buone pratiche che adotterà. Sarà capace di promuovere un bilancio sociale sostenibile e una responsabilità d’impresa che restituisca valore al territorio? Sarà all’avanguardia nel mostrare come un’istituzione di diritto privato possa contribuire concretamente al bene comune?

Latina ha già visto troppi progetti incompiuti o gestiti male. Non possiamo permettere che il Centenario diventi un altro fallimento, ma dobbiamo garantire trasparenza e partecipazione, coinvolgendo istituzioni, associazioni, scuole e forze vive del territorio. Il Partito Democratico sarà vigile e propositivo in questo percorso, perché il Centenario sia l’occasione per trasformare Latina in una città moderna, inclusiva e aperta al mondo.

Questo Centenario è la nostra occasione per scrivere il futuro di Latina: non lasciamo che sia una celebrazione vuota. Come Partito Democratico, faremo tutto il possibile per garantire che diventi il simbolo di una città moderna, capace di attrarre investimenti culturali e innovazione, e di diventare un punto di riferimento per il territorio. Serve pianificazione, programmazione e impegno condiviso. Il futuro di Latina è nelle nostre mani, e insieme possiamo fare la differenza.

 

Valeria Campagna

Capogruppo consiliare del PD
Vicesegretaria PD Lazio

Basta riunioni esclusive, è tempo di un Consiglio monotematico sull’ex metro

«Una pagina desolante, scritta da una maggioranza che ha travalicato la decenza istituzionale». Così le forze di opposizione parlano del Consiglio comunale odierno.

«Una seduta iniziata male e continuata peggio» affermano i gruppi di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 evidenziando diverse e gravi anomalie, tanto nella gestione dei lavori in aula quanto negli atti in votazione.

«Il Consiglio – spiegano – è stato aperto oltre il tempo limite previsto dal Regolamento. Alla richiesta di dichiarare nulla la seduta, la maggioranza ha tirato dritto decidendo per la prosecuzione dei lavori, nonostante la palese violazione delle norme sul funzionamento del Consiglio comunale. Nessun ravvedimento nemmeno di fronte al rischio di invalidità degli atti approvati, in caso di legittimo ricorso».

«La delibera per l’adesione al programma dell’UNICEF “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” – continuano i consiglieri – è stata ritirata perché come opposizione abbiamo segnalato che non era allegata agli atti trasmessi, dunque non poteva essere messa ai voti. Quella per l’adozione definitiva del Piano di Utilizzazione degli Arenili conteneva un errore grossolano, evidenziato dalla collega Ciolfi. Un’incongruenza evidente negli atti che solo su nostra osservazione è stata rilevata e che ha obbligato il presidente Tiero a rimandare il punto ad altra seduta. Al rientro dalla pausa pranzo, mancava il numero legale per assenza di molti esponenti del centrodestra ed è stato raggiunto in calcio d’angolo solo nella seconda chiamata dell’appello».

Questa la cronaca, cui si lega la stigmatizzazione da parte delle forze di minoranza di «un comportamento che ancora una volta denota sciatteria, oltra a una mancanza di responsabilità istituzionale e di rispetto per l’aula. Denunciamo con forza – aggiungono i consiglieri – l’arroganza di questa maggioranza che crede di poter piegare le istituzioni al proprio volere e non perde occasione per calpestare ogni regola democratica».

«Continueremo nel nostro lavoro di indirizzo e controllo consapevoli dell’apporto sostanziale che come opposizione stiamo dando ai lavori in aula e nelle commissioni grazie all’approfondimento e allo studio puntuale degli atti. Cosa a cui la maggioranza e la giunta non sembrano essere abituati visto anche l’andamento della seduta odierna».

«È stato deciso di portare in consiglio entro fine anno una quantità enorme di atti fondamentali e complessi: dal bilancio di previsione ai rendiconti di ABC, dalla piscina comunale al PUA. Ma agire di corsa su questioni tanto delicate – concludono dall’opposizione – rischia di tradursi in un danno alla comunità».

Piscina scoperta, la falsa narrazione della riapertura imminente

«Non regge più la narrazione fantasiosa portata avanti negli ultimi mesi dall’amministrazione sulla riapertura della piscina scoperta una volta montato il pallone pressostatico. I tempi non sono quelli annunciati finora. Grazie ai solleciti dell’opposizione, è stato definitivamente chiarito oggi che la riapertura della vasca open è subordinata all’approvazione in Consiglio comunale sia della rimodulazione della convenzione con il concessionario, sia del nuovo Piano Economico e Finanziario». Così le forze di minoranza in Consiglio comunale a Latina dopo la commissione congiunta Bilancio-Sport di questo pomeriggio, convocata su loro richiesta per fare il punto sullo stato di avanzamento lavori presso l’impianto natatorio comunale.

I consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 hanno incalzato i presidenti Faticoni e Di Matteo perché siano calendarizzate al più presto delle sedute utili a lavorare sia sul PEF che sulla regolamentazione per l’utilizzo della piscina. «Ci auguriamo convocazioni in tempi congrui per un’analisi accurata e condivisa, che raccolga il contributo di tutte le forze politiche come di stakeholder e associazioni sportive. Non vorremmo arrivare alla vigilia del Consiglio con una delibera di giunta preconfezionata per essere votata dalla sola maggioranza».

«Ci impegneremo per un PEF equilibrato, – continuano i consiglieri – che contemperi le giuste tutele verso il gestore e gli interessi delle società sportive terze che hanno diritto a fruire della struttura, nonché spazi acqua dedicati alle fasce deboli». L’opposizione ha puntualizzato che nel piano di gestione dell’impianto venga previsto l’obbligo per il gestore di smontaggio del pallone tensostatico con l’arrivo della bella stagione, così da poter utilizzare le tribune e permettere alle squadre di disputare i campionati alla presenza di spettatori.

«Anche le tariffe per la fruizione dell’impianto – ribadisce l’opposizione – dovranno essere equilibrate, così come succede in altre realtà vicine portate ad esempio nel corso della seduta odierna dai rappresentanti delle società sportive e dal Codacons. Non solo i costi devono essere calmierati in quanto parliamo di un impianto pubblico, ma è necessario che l’utilizzo degli spazi acqua sia equo per tutte le utenze, anche negli orari, e non sbilanciato a favore del privato».

Stando alle tempistiche comunicate dall’assessora Nasti, entro il 31 dicembre il nuovo PEF e l’integrazione alla convenzione vigente arriveranno in Consiglio comunale per l’approvazione. «Continueremo a vigilare e a sollecitare per esaminare nelle commissioni competenti tutti i documenti relativi alla regolamentazione dell’impianto. Il tema è urgente e tocca da vicino tanti ragazzi e ragazze, famiglie, atleti costretti da troppo tempo a emigrare per mancanza di strutture».

Latina Ambiente, sostegno alla Sindaca per la costituzione di parte civile al processo

La diffida da parte dell’ex amministratore delegato e dei membri del CdA della società fallita Latina Ambiente nei riguardi del Comune di Latina nel proseguire con la richiesta di danni nel procedimento penale in corso è un atto piuttosto inquietante. Come gruppi di opposizione in consiglio comunale intendiamo esprimere il nostro disappunto e nello stesso tempo siamo al fianco della Sindaca per sostenere insieme la costituzione di parte civile nel processo per il fallimento della Latina Ambiente.

Le diffide arrivate negli ultimi giorni all’Ente sembrano essere un attacco alla Sindaca, a tutte le componenti politiche e di fatto a tutta la comunità da parte di amministratori che hanno guidato l’ex partecipata del Comune negli anni in cui ha gestito il servizio di igiene urbana, oggi indagati su cui pesano gravi capi di accusa tra cui la bancarotta fraudolenta e l’appropriazione indebita.

Al netto dei conflitti d’interesse che si sono configurati, al netto dell’esito della causa amministrativa e dell’eventuale rientro in bonis della società, la costituzione di parte civile è un atto dovuto e necessario nel momento in cui si devono difendere gli interessi di un’intera comunità. Se confermati i capi di imputazione, la società avrebbe avuto una gestione ben lontana dall’interesse pubblico: si parla di occultamento di perdite fino a 18 milioni di euro, crediti TIA gonfiati, emissioni di dividendi solo al socio privato e con bilanci in rosso, fitti non pagati, di uno stato di decozione certificato dal giudice già nel maggio 2016 e di altro ancora.

L’accertamento della gestione illecita da parte dell’autorità giudiziaria consentirà al Comune il riconoscimento del danno subito, sia come immagine che materiale.

Campagna e Di Traglia (PD): «Salario minimo, Fratelli d’Italia incoerente tra locale e nazionale»

«La recente mozione di Fratelli d’Italia presentata nel Consiglio Provinciale di Latina, che propone l’introduzione del salario minimo di 9 euro lordi negli appalti pubblici, mette in luce una contraddizione evidente con la linea nazionale del partito. Mentre sul territorio si riconosce la necessità di una soglia salariale dignitosa, la proposta di legge del PD in Parlamento è stata rigettata e la petizione popolare è stata ignorata,» ha dichiarato Valeria Campagna, Vicesegretaria PD Lazio e Capogruppo del PD a Latina.

«Questa iniziativa locale sottolinea come ci sia l’urgenza di affrontare seriamente il tema del salario minimo, che riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori che vivono in condizione di povertà nonostante abbiano contratti di lavoro regolari,» ha proseguito Campagna.

“Speriamo che l’urgenza avvertita a livello locale possa spingere il partito nazionale di Fratelli D’’Italia a riconsiderare le proprie posizioni e approvare una legge per istituire il salario minimo legale per cambiare concretamente la qualità della vita delle persone, invece di limitarsi a trattare questo tema solo come mero strumento per fare un po’ di propaganda negli enti – come la Provincia di Latina – in cui sono in opposizione. Ricordo che tra i firmatari della mozione vi è il consigliere di FDI Scalco che proprio qualche mese fa aveva votato contro una proposta identica presentata dal PD nel Consiglio Comunale di Latina».

Ludovico Di Traglia, vicesegretario regionale del PD ha aggiunto: «Il rifiuto della proposta di legge sul salario minimo da parte della maggioranza in Parlamento è stato un duro colpo per lavoratrici e lavoratori che vivono una condizione di sfruttamento lavorativo. L’iniziativa di Fratelli d’Italia a Latina dimostra che anche all’interno della destra ci sono voci che comprendono l’importanza di garantire un salario minimo. Ci auguriamo che queste voci si traducano in un cambiamento di rotta a livello nazionale e regionale perchè ci sembra assurdo che la destra fa questa proposta a livello locale ma poi boccia, ad esempio, l’emendamento al DEFR presentato dalla Consigliera Emanuela Droghei per istituire il salario minimo in Regione Lazio».

Il comunicato si chiude con un invito chiaro: «Il Partito Democratico è pronto a collaborare in Parlamento per rendere il salario minimo una realtà per tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani. L’equità salariale è un diritto fondamentale, e il PD continuerà a battersi affinché diventi una priorità su cui costruire il futuro del lavoro nel nostro Paese, perché sotto i 9€ non è lavoro ma sfruttamento» hanno concluso Campagna e Di Traglia.

Dragaggio di Rio Martino, mistero sui fondi regionali

Restano un’incognita i motivi per cui il finanziamento regionale per il dragaggio di Rio Martino non è stato erogato. Nessuna risposta è arrivata questa mattina nella commissione Trasparenza, convocata per un aggiornamento sul tema dopo la seduta del 3 ottobre scorso.

«La Trasparenza è l’unica sede in cui è stata affrontata la questione del porto canale, ringraziamo per questo la presidente Coletta e tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato alla seduta di oggi» dichiarano i gruppi di opposizione in consiglio comunale, evidenziando l’assenza dei rappresentanti della Regione Lazio. «Dispiace per i residenti di Borgo Grappa e i pescatori intervenuti, rimasti ancora una volta delusi per la mancanza di risposte. Non si sono presentati né la direzione regionale, né i consiglieri regionali del centrodestra, pure invitati. Un fatto grave che testimonia il fallimento della tanto decantata filiera di governo» sottolineano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd, Per Latina 2032.

«Solo qualche settimana fa – aggiungono – dal palco del teatro D’Annunzio il presidente Rocca dichiarava che Latina era in cima alle priorità della Regione accennando proprio al tema di Rio Martino, ma questo impegno è già stato smentito».

«Dagli assessori Addonizio e Di Cocco solo chiacchiere» continuano i consiglieri di minoranza rilevando che «non esistono atti ufficiali né verbali delle riunioni di cui ci hanno riferito durante la seduta. È la prova del metodo sciatto con cui viene amministrata la questione quando il Comune di Latina dovrebbe diffidare la Regione a erogare il finanziamento da 1 milione e 100mila euro, ad oggi bloccato non si sa per quali ragioni. Invece tutto è fermo, anche il carotaggio e la caratterizzazione delle sabbie per cui l’Ente potrebbe anticipare le somme necessarie non essendo così onerose».

I gruppi di opposizione tornano a chiedere un intervento di somma urgenza: «Come effettuato per ben due volte nella precedente amministrazione, avallato oggi anche dai commissari della maggioranza e giustificato dai problemi di sicurezza comunicati dalla Capitaneria di Porto di Terracina. Il Comune nemmeno si è preoccupato di spegnere i fanali di segnalazione all’ingresso del porto canale, mettendo a rischio l’incolumità dei diportisti».

«L’Ente – affermano i consiglieri – si faccia carico dell’emergenza e proceda con una variazione di bilancio, perché ci sono 30 imprese che aspettano una soluzione concreta per rendere il porto canale oggi interdetto di nuovo navigabile. È urgente, inoltre, provvedere a una serie di interventi che vanno dal ripristino della fontana alla mancanza di illuminazione adeguata, alla messa in sicurezza degli alaggi e degli argini del canale».

Altro fatto grave riguarda il progetto di dragaggio per cui la Regione ha chiesto al Comune una rimodulazione: «Va implementato affinché la sabbia prelevata dalla foce di Rio Martino venga portata e depositata a nord del litorale, verso Capoportiere, e non solo sul lato di Sabaudia. Ma questo tipo di intervento – sottolinea l’opposizione – era già stato previsto nell’ambito del protocollo di intesa siglato tra Regione, Comuni di Latina e Sabaudia ed Ente Parco del Circeo. Gli assessori Addonizio e Di Cocco se ne rendono conto solo adesso, a due anni dall’insediamento. Nemmeno sono stati in grado di dare il giusto indirizzo ai progettisti, pagati con i soldi dei cittadini. Una manifesta incapacità di agire emersa anche oggi, con la richiesta di supporto avanzata da Addonizio ai consiglieri regionali e comunali di opposizione».

Latina merita rispetto e inclusione: l’appello di Valeria Campagna alla politica e alle Istituzioni

In questi giorni, tutta la comunità di Latina si è trovata ad esprimere, in pubblico e in privato, solidarietà alla Sindaca Matilde Celentano, vittima di ignobili attacchi che colpiscono non solo la sua persona, ma tutte le donne che nel loro lavoro e nella loro quotidianità si trovano a fare i conti con un linguaggio violento e sessista e che vengono criticate non per il loro operato, ma per il loro corpo. Commenti come quelli rivolti alla Sindaca, che riducono il suo valore a questioni fisiche, riportano alla luce un problema drammatico: le discriminazioni di genere nel linguaggio, specialmente nella sfera politica.

Come donna in politica, mi sento vicina alla Sindaca e comprendo il peso di affrontare simili attacchi. Ho atteso a manifestare pubblicamente la mia solidarietà, perché credo che il nostro ruolo istituzionale e politico imponga anche la responsabilità di proporre soluzioni a queste situazioni. L’episodio in questione ci impone di riflettere sul valore del rispetto nelle Istituzioni e sull’adozione di strumenti efficaci per prevenire simili comportamenti.

Come rappresentante politica, mi sono trovata spesso a dover affrontare due pregiudizi radicati: quello legato al fatto di essere giovane e quello legato al fatto di essere donna. Entrambi i fattori sono spesso diventati pretesti per attacchi personali, piuttosto che critiche politiche costruttive. Il doppio standard che emerge, a seconda dell’avversario politico e del contesto, è un esempio chiaro di come il linguaggio ostile venga usato a convenienza, limitando il dibattito democratico. Da ultimo qualche giorno fa sono stata accusata di “puerilità” da un consigliere comunale di centro destra, accusa non certo riguardante le mie posizioni politiche ma al contrario rivolta a screditarmi alludendo alla mia giovane età.

Queste vicende riportano anche all’attenzione un tema cruciale che avevamo già affrontato con l’amministrazione Coletta, in particolare con gli ex assessori Proietti e Di Francia, e con tutto il Consiglio Comunale: l’adozione del Manifesto per la Comunicazione non Ostile. Il Comune di Latina aveva deciso di aderire a questa iniziativa per promuovere un uso consapevole e rispettoso del linguaggio, impegnandosi a contrastare la violenza verbale e le parole ostili che avvelenano il dibattito pubblico. È un impegno che ritengo fondamentale e che oggi, più che mai, dobbiamo rilanciare.

Tuttavia, questo non può essere sufficiente se non accompagnato anche da altri interventi. Credo sia arrivato il momento di proporre un’iniziativa a livello comunale, che vada oltre l’adozione del Manifesto. Un progetto che, in modo trasversale, coinvolga tutte le forze politiche per riflettere sul linguaggio e sulla condizione generale della parità di genere e del rispetto. Un’iniziativa che includa momenti di confronto e azioni concrete per garantire un ambiente politico inclusivo e rispettoso, in cui ciascuna persona possa sentirsi tutelata e valorizzata.

Purtroppo, il clima politico che si respira nel nostro territorio è diventato sempre più tossico. Voglio ricordare anche il recente episodio della censura al consigliere Giancarlo Massimi, colpevole solo di aver espresso delle opinioni personali tramite social media. Credo sia un altro segnale preoccupante. Sembra che non possa essere più tollerata alcuna forma di manifestazione del pensiero. Si cerca di mettere a tacere le voci non allineate, sia dentro che fuori dalle Istituzioni.

Allo stesso tempo, sui social ma più in generale nella società, c’è una pericolosa tendenza ad attaccare qualunque figura pubblica con accuse personali e insulti. Questo atteggiamento complessivo è pericoloso, come è pericoloso l’insulto in qualsiasi forma e da qualsiasi provenienza. È un rischio per la libertà di espressione e per la salute della nostra democrazia.

Credo serva un impegno trasversale per avere un rapido cambio di rotta. Dobbiamo ritornare ad un dibattito politico fondato sul rispetto reciproco e sull’inclusione. Latina merita di più: merita di essere una città dove le differenze di opinione siano motivo di arricchimento, non di scontro personale. Difendere la libertà di espressione e l’iniziativa politica e amministrativa è essenziale per il nostro futuro. Non possiamo permettere che il potere venga usato per silenziare chi esprime opinioni critiche o per attaccare chi, come le donne in politica, lotta ogni giorno contro le discriminazioni.

La mia speranza è che possiamo guardare avanti, riprendendo l’impegno assunto con il Manifesto per la Comunicazione non Ostile, dando seguito agli impegni presi nella mozione votata il 28 novembre 2023, firmata da tutte le consigliere comunali, dal titolo “Latina Città delle Donne” e iniziare a creare una comunità dove il dialogo prevalga sull’odio, e dove la parità di genere e il rispetto siano al centro delle nostre politiche.

Valeria Campagna

Valeria Campagna (PD): ‘Censura a Massimi, il centrodestra soffoca la libertà di espressione’

«Esprimo pieno sostegno e solidarietà al consigliere comunale di Sabaudia, Giancarlo Massimi, che ha subito un inaccettabile atto di censura da parte della maggioranza di centrodestra. È gravissimo che nel 2024 si tenti ancora di soffocare la libertà di espressione di un consigliere per un post condiviso sui social media. Questo è un attacco istituzionale, e non solo personale, volto a delegittimare l’attività politica e critica di un rappresentante eletto dalle cittadine e dai cittadini», dichiara Valeria Campagna, Vicesegretaria del PD Lazio e componente della Direzione Nazionale PD.

«La libertà di espressione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, è un diritto fondamentale che garantisce a ogni cittadina e cittadino, e ancor di più ai rappresentanti politici, di esprimere le proprie idee senza subire repressioni o censure. Censurare l’attività politica di un consigliere comunale per un post social è una grave violazione di questo diritto», aggiunge Campagna.

Valeria Campagna evidenzia inoltre un atteggiamento ricorrente da parte del centrodestra che frequentemente limita il confronto democratico: «Questa purtroppo non è una vicenda isolata. A Latina e in tanti altri Comuni vediamo lo stesso schema ripetersi: nelle commissioni, in consiglio comunale, la maggioranza tenta di soffocare le voci dell’opposizione, cercando di impedire qualsiasi forma di critica o dissenso. È un segnale preoccupante che mette a rischio i diritti fondamentali e la democrazia».

Secondo Campagna, questo atteggiamento riflette una volontà di esercitare il potere senza accettare il confronto: «Il centrodestra non solo tenta di censurare l’opposizione, ma sta anche costruendo un clima di chiusura al dialogo e alla critica. Questo è dannoso per la democrazia e per la tutela degli interessi delle cittadine e dei cittadini. Le istituzioni devono essere un luogo di confronto e trasparenza, non di repressione politica».

Conclude Campagna: «Difendere la libertà d’espressione e l’iniziativa politica è essenziale per la salute della nostra democrazia. Non possiamo permettere che la maggioranza utilizzi il proprio potere per silenziare chi esprime opinioni critiche o propone visioni differenti. Questo è un attacco ai diritti fondamentali e va fermato con decisione»

Valeria Campagna (PD): ‘Fuga di gas al Grassi, la maggioranza minimizza’.

«La fuga di gas che si è verificata il 10 ottobre nei pressi del Liceo Scientifico G.B. Grassi di Latina ha rappresentato un momento di grande preoccupazione per studenti, famiglie e personale scolastico. Per questo ho richiesto la convocazione della Commissione Trasparenza e ringrazio la Presidente Floriana Coletta per averla convocata, condividendo l’esigenza di ricevere chiarimenti nelle sedi opportune», dichiara Valeria Campagna, capogruppo del Partito Democratico di Latina.

«L’evacuazione d’emergenza – aggiunge – è stata gestita in modo esemplare grazie alla prontezza del personale scolastico e delle forze dell’ordine. Tuttavia, è inaccettabile che durante la commissione trasparenza si sia tentato di minimizzare l’accaduto, parlando addirittura di sciacallaggio, invece di fornire risposte politiche chiare su quanto successo e sulle misure di sicurezza future».

Valeria Campagna sottolinea inoltre che, pur essendosi svolta la commissione trasparenza, non sono state fornite risposte sufficienti sui rischi corsi e sulle azioni necessarie per il futuro: «Fortunatamente, la situazione è stata gestita senza conseguenze gravi, ma questo non significa che possiamo chiudere un occhio su quanto accaduto. Serve chiarezza sui rischi e, soprattutto, un impegno concreto per prevenire situazioni simili. Non possiamo permetterci di minimizzare l’accaduto o evitare di affrontare le responsabilità politiche», continua Campagna.

E richiede anche chiarimenti dall’amministrazione comunale su eventuali irregolarità o mancanze nei controlli di sicurezza sui cantieri e sui rischi di interferenza legati ai lavori in corso nei pressi del Liceo Grassi. «Era necessario che fossero rispettati tutti i protocolli di sicurezza e che vi fosse stato un controllo costante. Ci siamo chiesti se siano state fatte tutte le verifiche necessarie e se vi siano state omissioni che avrebbero potuto mettere ulteriormente a rischio gli studenti e il personale della scuola».

La capogruppo del PD chiede che l’amministrazione, insieme al consiglio comunale, prenda provvedimenti concreti per garantire un controllo rigoroso sui cantieri e sulla sicurezza, soprattutto nelle aree scolastiche, con una modifica dei regolamenti competenti: «È indispensabile che la sicurezza dei cittadini e degli studenti diventi la priorità assoluta. L’amministrazione ha il dovere di garantire che situazioni simili non si ripetano e che ci sia una maggiore attenzione ai controlli e alle procedure di sicurezza. Per questo chiederemo di poter modificare i regolamenti comunali in modo da garantire maggiori garanzie in termini di prevenzioni e controlli, soprattutto su quei cantieri che si trovano nei pressi di edifici sensibili quali scuole o ospedali».